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Tumore del seno: le donne over-65 potrebbero evitare la radioterapia

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15 febbraio 2023 – Le donne con più di 65 anni con cancro al seno in stadio iniziale, dopo l’operazione per l’asportazione del tumore, potrebbero evitare la radioterapia senza che ciò comporti un aumento del rischio di metastasi o di morire per la malattia. È quanto suggerisce una sperimentazione coordinata dalla University of Edinburgh e pubblicata sul New England Journal of Medicine.

Per i tumori al seno di piccole dimensioni e che non si siano diffusi oltre la mammella, il trattamento prevede di solito un intervento chirurgico, poi la radioterapia e, infine, se si tratta di tumori positivi ai recettori ormonali, l’assunzione della terapia endocrina. “I pazienti di età pari o superiore a 65 anni rappresentano almeno il 50% dei pazienti con questa condizione. Nonostante la radioterapia aggiunga un onere aggiuntivo ai pazienti più anziani con effetti collaterali legati a problemi cardiaci e secondi tumori, sono stati condotti pochissimi studi clinici in questa fascia di età”, spiegano i ricercatori in una nota. La sperimentazione ha coinvolto oltre 1.300 donne con più di 65 anni affette da questa forma di tumore, la metà delle quali non si è sottoposta a radioterapia dopo l’intervento. Dopo circa nove anni, le donne che non avevano fatto la radioterapia avevano un rischio più alto di una ripresa locale della malattia (avveniva nel 9,5% delle pazienti, rispetto allo 0,9% di quelle che si erano sottoposte a radio). Ciò, tuttavia, non aveva ripercussioni nel rischio di metastasi a distanza, che si verificavano nell’1,6% di chi non aveva effettuato la radio e nel 3% di chi lo aveva fatto. Sovrapponibile era anche la sopravvivenza a 10 anni (in entrambi i gruppi prossima all’81%). “Il nostro studio fornisce solide prove che la radioterapia può essere tranquillamente omessa nelle donne di età pari o superiore a 65 anni che hanno tumori di grado 1 o 2, con alti recettori per gli estrogeni e trattate con terapia conservativa del seno, a condizione che ricevano cinque anni di terapia endocrina adiuvante”, concludono i ricercatori.

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