IL MELANOMA

Una neoplasia che ha origine nei melanociti

E’ un tumore della pelle che ha origine nei melanociti, le cellule dell’epidermide che producono e contengono un pigmento noto come melanina. Lo stadio metastatico o avanzato, caratterizzato dalla diffusione del cancro ad altri organi (ad esempio linfonodi, polmone e encefalo) rappresenta la fase a prognosi peggiore della malattia.

Rappresenta solo il 4% di tutte le neoplasie della pelle ma è responsabile dell’80% dei decessi per cancro della cute. Un paziente su cinque sviluppa la forma aggressiva e avanzata della malattia. Il melanoma può presentarsi in qualsiasi parte del corpo. Gli uomini hanno maggiore probabilità di svilupparlo sul tronco (ovvero, petto o schiena), mentre tra le donne tende a insorgere soprattutto sulle gambe.

GLI STADI DELLA MALATTIA

Dimensioni, spessori e propagazione del tumore

Come per altri tumori, la classificazione del melanoma prevede quattro diversi stadi, che dipendono dalla dimensione e dallo spessore del tumore, dal fatto che si sia diffuso ai linfonodi e da quanto lontano si sia propagato rispetto alla sede di partenza, vale a dire la cute. Lo Stadio 0 indica che il melanoma si è fermato allo strato superficiale della pelle. Gli Stadi I e II includono le fasi iniziali e la malattia localizzata; gli Stadi III e IV rappresentano fasi più avanzate di malattia.

• Stadio III o melanoma con metastasi regionali: coinvolgimento dei linfonodi più vicini al tumore (linfonodi regionali) oppure dei vasi linfatici (metastasi intra-linfatiche). Questo stadio può essere ulteriormente suddiviso in sottogruppi in base all’eventuale presenza di ulcerazioni del tumore, al numero dei linfonodi coinvolti e alla distanza dalla lesione primitiva di nuovi noduli tumorali.

• Stadio IV o melanoma con metastasi a distanza: diffusione ad altri organi quali il polmone, il fegato, il cervello e le ossa.

INCIDENZA DEL TUMORE

Tutti i numeri della malattia

Considerato fino a pochi anni fa una neoplasia rara, oggi è in crescita costante in tutto il mondo. La sua incidenza è cresciuta ad un ritmo superiore a qualsiasi altro tipo di tumore, ad eccezione delle neoplasie maligne del polmone nelle donne, con un incremento di circa il 30% negli ultimi 10 anni. Nell’ultimo trentennio negli Stati Uniti l’incidenza del melanoma è raddoppiata. I più elevati tassi d’incidenza si riscontrano in Australia, Nuova Zelanda e nei Paesi del Nord Europa. Come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno nel mondo vengono diagnosticati circa 132.000 nuovi casi di questo tipo di cancro.

Le stime per l’Italia indicano un totale di circa 14.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno, mentre per quanto riguarda la mortalità si registrano ogni anno più di 2.000 decessi.

I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO

I Fattori di rischio e la prevenzione

Non vi è certezza sulle cause del melanoma, ma sono stati individuati alcuni fattori di rischio che predispongono al suo sviluppo, quali ad esempio:

Fattori principali:

Altri fattori:

INSORGENZA DEL MELANOMA

L'acronimo ABCDE

Il melanoma può insorgere su cute sana o su un neo melanocitico acquisito o congenito preesistente. Non è automatico che nei a rischio degenerino in un tumore, ma è opportuno non sottovalutarli e osservare sempre con attenzione come si modificano, senza perdere tempo in caso di sospetti per un controllo.
Qualsiasi neo, con le caratteristiche di seguito riportate e riassunte nell’acronimo ABCDE, dovrebbe essere controllato da un medico.

L’ACRONIMO ABCDE STA PER:
A – come Asimmetria
B – come Bordi irregolari e indistinti
C – come Colore variabile, che può comprendere sfumature bianche diverse all’interno del neo stesso
D – come Dimensione in aumento sia in larghezza che in spessore (diametro maggiore di 6 mm)
E – come Evoluzione, vale a dire cambiamento del neo nel tempo.

La rimozione profilattica dei nei congeniti non è necessaria, se non nel caso di nei melanocitici giganti che siano ad alto rischio di trasformazione e per i quali sia consigliabile, quando possibile, la rimozione chirurgica in centri specializzati. La presenza di più di 100 nei melanocitici, o di più di 10 nei atipici, o di 50 nei di cui 5 atipici o con un diametro superiore ai 5 mm, è un importante fattore di rischio.

Diversi studi sulla correlazione tra intensa esposizione al sole e scottature durante l’infanzia e l’adolescenza hanno mostrato un rischio più che doppio di sviluppare il tumore in presenza di scottature in giovane età, mentre il nesso è meno chiaro in caso di ustioni dovute all’esposizione al sole in età più avanzata. È importante calcolare il proprio fototipo prima di esporsi al sole.

Fra i fattori di rischio ricordiamo anche l’utilizzo delle lampade artificiali: sono particolarmente pericolose e dovrebbe essere vietate ai minori di 18 anni. Uno studio importante dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha evidenziato che l’esposizione alle lampade abbronzanti, se avviene in età inferiore ai 30 anni, aumenta il rischio di melanoma del 75%.

Ciò ha fatto sì che le radiazioni UV, nell’agosto 2009, siano state inserite nella classe I dei cancerogeni, quella di massima allerta, come il fumo di sigaretta.

LE TERAPIE

Meglio intervenire il prima possibile

Il tumore è guaribile se viene asportato chirurgicamente in fase iniziale, quando cioè è ancora confinato negli strati più superficiali della pelle. È invece particolarmente difficile da curare quando è diffuso ad altre parti dell’organismo (come fegato, polmoni, ossa e cervello). La chirurgia rappresenta la prima opzione di trattamento ma è la meno utilizzata nella fase avanzata. Esistono poche opzioni terapeutiche per i pazienti con melanoma metastatico, è quindi forte la necessità di avere a disposizione nuovi trattamenti.

RADIOTERAPIA

Ha un ruolo limitato nella cura iniziale della patologia. È considerata un’opzione terapeutica in grado di alleviare i sintomi in caso di metastasi cerebrali e ossee che causano dolore o a rischio di frattura.

CHEMIOTERAPIA

Consiste nella somministrazione di farmaci citotossici, che possono essere usati come trattamento unico o in combinazione con chirurgia o radioterapia.

TERAPIE MIRATE

Colpiscono una molecola o un processo individuato come fondamentale per lo sviluppo del cancro. Utilizzano vie cellulari specifiche per uccidere le cellule cancerogene senza danneggiare quelle sane. 

Una nuova terapia mirata si è dimostrata efficace nel migliorare la sopravvivenza globale nei pazienti colpiti da melanoma metastatico positivi alla mutazione del gene BRAF V600, presente in circa la metà dei casi. Questa proteina svolge un ruolo chiave nella trasmissione dei segnali di proliferazione cellulare e, quindi, nello sviluppo del tumore.

IMMUNOTERAPIA

E’ un tipo di trattamento che utilizza il sistema immunitario per combattere il tumore stimolando le cellule sane a combattere quelle malate.

Studi recenti hanno dimostrato che i nuovi trattamenti hanno migliorato significativamente la sopravvivenza dei pazienti colpiti nella fase metastatica. In particolare si sono rivelati efficaci due classi di anticorpi monoclonali che, bloccando rispettivamente l’attività di CTLA-4 e di PD-1 (molecole naturalmente presenti sulle cellule T), favoriscono una risposta immunitaria contro le cellule cancerogene.

VACCINI

Sono trattamenti che coinvolgono le cellule cancerogene con lo scopo di attivare il sistema immunitario. Anche se non ne è ancora stata dimostrata l’efficacia, sono in corso studi clinici che valutano l’impiego di antigeni del melanoma.

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